Cos’è il click fraudolento?
Il “click fraud”, in italiano click fraudolenti, identifica una strategia, ingannevole e sleale, molto praticata nel comparto della pubblicità online. La tecnica dei clic fraudolenti si realizza nei confronti di un preciso inserzionista, di cui si va a prosciugare la somma giornaliera investita per una campagna pubblicitaria. L’obiettivo è quello di esautorare definitivamente l’inserzionista da quello specifico settore pubblicitario.
Come funziona il click fraud?
All’attivazione di una campagna pubblicitaria, l’annuncio appare sul motore di ricerca e, allo stesso tempo, diventa cliccabile da parte dell’utente. Ma la pubblicazione degli annunci segue determinati criteri, connaturati alla campagna pubblicitaria attivata. I criteri che guidano la pubblicazione degli annunci afferiscono soprattutto alle parole chiave inserite, al pubblico di riferimento, alla localizzazione geografica e ad altri fattori affini. Così, se l’annuncio inserito per quella campagna pubblicitaria viene cliccato rispettando questi criteri, l’algoritmo che caratterizza Google Ads riconosce un preciso costo per ogni click registrato, attivando un’asta in tempo reale e attribuisce un costo all’inserzionista. Questa spesa quotidiana viene detratta dalla somma giornaliera prevista. Proprio questa logica di funzionamento ha scatenato il fenomeno del click fraud.
Dal canto suo, Google ha messo a punto una squadra dedicata alla prevenzione di questo comportamento sleale, che effettua un lavoro di verifica e controllo, al fine di capire da dove vengono i click sugli annunci, valutandone l’autenticità ed attivando una forma di risarcimento a favore degli inserzionisti colpiti dalla pratica del click fraud.
In particolare, Google si affida a sistemi di rilevamento che ricorrono all’apprendimento automatico, secondo la procedura del machine learning e il funzionamento di alcuni algoritmi molto complessi, così da salvaguardare gli inserzionisti e preservare la sicurezza della piattaforma di Google Ads.
Tuttavia, al di là dell’intervento assicurato da Google, l’utente ha la possibilità di mettere in atto alcune strategie utili per attivare una maggiore protezione dal click fraud.
Cosa fare contro il fenomeno del click fraud?
Ecco alcune strategie pratiche, utili per difendersi dal fenomeno del click fraud:
Verificare i report interni. Questa prima strategia, finalizzata alla protezione dal fenomeno del click fraud, consiste nel monitorare i dati estratti da un rapporto interno, con particolare riferimento a queste indicazioni:
- Indirizzo IP, che contraddistingue ogni utente in rete, seppur può anche apparire nascosto;
- Giorno ed ora del click, identificando il preciso momento in cui l’utente è arrivato sulla pagina;
- Indicazione temporale, in riferimento al preciso momento in cui un utente realizza una particolare azione sulla pagina o sul sito;
- User Agent, che indica le peculiarità che caratterizzano il dispositivo da cui l’utente naviga.
Incrociando le informazioni relative al momento in cui un utente svolge una particolare azione sul sito e quelle relative al click, intanto, è possibile scoprire gli eventuali casi di click fraud.
In più, l’utente potrà far riferimento alle indicazioni che giungono dallo user agent, monitorando l’eventualità in cui i click derivino da differenti indirizzi IP. In questo caso, il fenomeno del click fraud potrebbe essere più solo di un vago sospetto.
Effettuare un’azione di filtro ed escludere gli indirizzi IP, perché gli annunci non vengano pubblicati su reti ritenute potenzialmente pericolose e che, in genere, i clienti non navigano. In particolare, si inserisce un filtro per regioni, limitando la visualizzazione di quegli annunci solo nei luoghi di reale interesse e dove effettivamente l’attività viene praticata oppure è particolarmente conosciuta.
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